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Giorgia: l'eleganza del suo "Blu Live Outdoor"
Il concerto al Gran Teatro all'Aperto Puccini di Torre del Lago ha regalato una vera e propria esperienza musicale tra canzoni storiche e contemporanee

Fare chilometri (tanti) per andare ad un concerto di Giorgia?
Fatto! E fatto con immenso piacere!
Mantova-Torre del Lago Puccini in un cald(issino) pomeriggio di metà luglio. Circa 220 chilometri tra la pianura padana e quel teatro (Gran teatro all’aperto Puccini) così suggestivo e imponente.
Giorgia e il suo “Blu Live Outdoor”: un mix di suoni, parole, canzoni, atmosfere. Tra presente e passato. Tra canzoni recenti e successi che hanno segnato momenti, fissato ricordi, sigillato emozioni ed esperienze.
Giorgia è Giorgia. La sua voce, la sua simpatia, il suo essere umile e riconoscente. Giorgia e la sua voce. Inconfondibile. Non importa se la canzone sia conosciuta o meno, oppure se il testo sia scritto in inglese. In quella canzone ci si ritrova sempre. Vuoi per una sensazione, vuoi per un glissato che sapientemente riesce a colpirti. Vuoi per un accento che Giorgia sottolinea.
Giorgia Todrani: un repertorio intenso tra passato e presente
Un repertorio vasto dal quale attingere. Non mancano i pezzi storici: da “Di sole e d’azzurro” a “Gocce di memoria”, da “Quando una stella muore” a “Credo”. E ancora “Spirito libero”, “Il mio giorno migliore”, “E poi”, “Oronero”.
Scatenato il pubblico sulle note di “How deep is your love” (e non poteva essere altrimenti), invitato spesso dall’artista a sentirsi libero di cantare, ballare, emozionarsi. E così è stato.
Pezzi intimi alternati a pezzi omaggio a grandi artisti, interpretati insieme alle voci che l’hanno accompagnata sul palco del Gran Teatro all'Aperto Puccini (Diana Winter e Andrea Faustini) e agli eccelsi musicisti (Fabio Visocchi alle tastiere, Gianluca Ballarin al piano, Mylious Johnson alla batteria e Sonny T. al basso e direzione musicale) che hanno regalato un’atmosfera elegante (un po’ jazz, un po’ blues) ma anche decisa quando era necessario “spingere”.
E il pezzo presentato al recente Festival di Sanremo? Eseguito anche quello e dal vivo la resa è davvero interessante. “Parole dette male” ha probabilmente bisogno di più ascolti per arrivare al pubblico, ma quando Giorgia Todrani decide di giocare con la sua voce non c’è più spazio per dubbi o perplessità. Invoglia a leggere il testo, guida le emozioni e ti porta nel suo mondo.
Immancabile finale: "Come saprei" (con sorpresa)
Sul finale, immancabile, “Come saprei”. Un concerto di Giorgia Todrani non può non regalare questo capolavoro al pubblico. E Giorgia lo sa. Il pubblico lo sa.
Si gioca su questo pezzo, si canta, si lascia spazio al silenzio che, nelle pause, sa comunicare e risvegliare sentimenti. E l’acuto finale, atteso, sospeso, spiegato, costruito con gli spettatori. Un mix di bravura (tanta, tantissima, infinita), simpatia e tanta, tanta musica (suonata e cantata).
Il tour proseguirà con altre date estive (fino al 27 luglio) per poi prevedere una terza parte (dopo Teatri Lirici e location all’aperto), ovvero il Blu Live Palasport, nei palazzetti italiani.
La scaletta
Gocce di memoria
Meccaniche celesti
Scelgo ancora te
Non mi ami
Normale
Tornerai + Infinite volte
Quando una stella muore
Credo
Spirito libero (+ Stevie)
How deep is your love
Il mio giorno migliore (+ Rihanna + Michael Jackson)
Sì o no
Acoustic medley (Per fare a meno di te / L’eternità / La gatta)
Se
Atacama
E poi
Oronero
Tu mi porti su
Senza confine
Di sole e d’azzurro
Parole dette male
Come saprei
Io fra tanti