A Festivaletteratura un incontro "musicale" tra riflessioni, contaminazioni di stili, mondi ed esperienze
Cos’è la musica? Qual è l’immagine che segue la parola musica? E poi le tante sfaccettature e usi della canzone: dal sottofondo-tappeto musicale nei programmi tv, nei negozi, nei ristoranti.
Musica, tanta musica.
Musica che si sceglie e che viene scelta.
Musica che rilassa, agita, spinge a fare acquisti compulsivi o che distrae.
Ma cos’è la musica? Non c’è una risposta univoca e forse l’aspetto interessante è proprio questo. Non esiste una definizione, non esiste un’idea giusta o sbagliata.
Non ci si deve sentire giudicati e nemmeno sotto esame quando si apre il proprio spirito alla musica.
Ce lo ricordano il poeta e scrittore Valerio Magrelli, la giornalista Paola Maugeri, la pianista Ginevra Costantini Negri e il cantautore Dario Brunori (Brunori Sas) durante l’evento di Festivaletteratura “Macchemusica!” condotto da Neri Marcoré.
Esperienze diverse, quindi, in dialogo. Punti di vista, mondi che si intrecciano, storie. Un po’ come la musica, commistione di suoni, parole, idee, pensieri.
Creatività e intelligenza artificiale
Dall’idea di musica all’intelligenza artificiale. Il nuovo spaventa, mette in guardia. Ma c’è anche chi ha una visione ottimistica, come Ginevra. La tecnologia non potrà mai sostituire l’uomo e in questo pensiero molte persone del pubblico si ritrovano, annuendo all’affermazione.
La creatività non potrà mai essere progettata da un algoritmo. Dovrà confrontarsi, è innegabile. Ma potrà esprimersi e spingersi dove non è mai arrivata.
Musica viva, "sorpassata" e musica che si intreccia con la quotidianità
Musica pop, musica rock, musica classica. “We are still alive”, dice Ginevra quando le viene fatto notare che spesso si associa all’idea di “musica ormai morta” la musica classica.
Musica che si intreccia con la vita, come ricorda Valerio Magrelli: dalle esperienze culinarie nei ristoranti con sottofondo musicale “imposto” ai negozi e centri commerciali. C’è chi la musica l’ha raccontata come Paola Maugeri frequentando artisti, interessandosi alle loro storie, andando in profondità. «Non è la quantità di dischi che una persona ascolta a fare di questo un intenditore di musica», ricorda la giornalista. La musica ha bisogno di un tempo lento. Di predisposizione. La musica “veloce” sazia, ma non nutre, incalza Maugeri.
E la musica che nutre l’anima tra parole, concetti, idee e armonia è anche quella proposta da Brunori Sas. Una musica che si ha il piacere di ascoltare, di cogliere, di riascoltare abbandonandosi alle emozioni. La. Musica come immagine, come film di una vita. Come metafora.
La musica tutta. Quella che ci accompagna anche quando non ci facciamo caso. Quella che scegliamo. Quella che scopriamo e che continueremo a scoprire, che sia pop, rock o musica classica, perché no?
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