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Back to Momix: Back to Emotions

Aggiornamento: 16 set 2022


I momix durante lo spettacolo "Back to Momix"
I Momix in scena al Teatro Romano di Verona

Momix a Verona: un'esperienza immersiva da vivere senza soste

Premessa: Ho visto lo spettacolo in due serate diverse al Teatro Romano di Verona in quanto la prima sera il forte temporale mi ha colto impreparata (o non del tutto preparata) e ho assistito alla prima parte, fino all’intervallo. Lo spettacolo intero l’ho visto due sere dopo, schivando la pioggia per miracolo (o quasi).

Il racconto della mia esperienza, quindi, terrà conto di entrambe le serate alle quali, alla fine, ho avuto il grande piacere di assistere (e rivedere la prima parte mi ha permesso di rendermi conto di alcuni particolari trascurati inevitabilmente la prima sera).

Danza, ma non solo con i Momix

Non è solo uno spettacolo di danza, quello messo in scena dalla compagnia Momix al Teatro Romano di Verona nell’ambito della rassegna “Estate Teatrale Veronese”. Perché affermare che si tratta di uno spettacolo di danza è riduttivo. “Back to Momix” è un’esperienza in cui gli artisti sul palco interpretano stati d’animo, personaggi, musiche, vita. Interpretano storie. Storie e personaggi così coinvolgenti da non riuscire nemmeno a prendere in mano il proprio smartphone per abitudine. Ci si dimentica il luogo in cui si è. Ci si dimentica del clima magari poco clemente in queste sere di fine estate. Ci si dimentica della difficoltà, dei sacrifici, di tutto quanto questi artisti abbiano studiato, provato e riprovato nel corso di questi lunghi mesi.


Ci si abbandona alla danza, all’interpretazione di chi, sul palco, si rivolge direttamente al pubblico per tendere una mano e invitare tutti a salire sul quel palco immaginario rappresentante di ideali, racconti, stati d’animo.

I colori, le musiche, le coreografie. Possibile che tutto sia così coinvolgente? Sì, è possibile. È tutto sapientemente confezionato tra coreografie dal ritmo veloce che richiamato l’intervento del pubblico con applausi e battiti di piedi sui gradini a quelle più lente per dare la possibilità al pubblico di assaporarle, passo dopo passo. L’affiatamento sul palco è evidente tra gli artisti, frutto di ore e ore (e ore) di lavoro. E poi ci sono i sorrisi, la bellezza della danza e il piacere di portare la propria arte in giro per il mondo.


Un dialogo silenzioso con il pubblico che regala emozione

Si assiste a uno scambio silenzioso, ma autentico tra palco, platea e gradinate. Una predisposizione a farsi emozionare e coinvolgere da parte del pubblico. Uno spettacolo che resta negli occhi e nel cuore anche ore e ore dopo averlo visto. E non si vede l’ora di raccontarlo a tutti perché quelle due ore circa di danza e di arte hanno contribuito a far innamorare o a continuare ad amare l’arte della danza. Un linguaggio universale in cui corpo, mente, anima e sguardo comunicano emozioni. E non importa se si conoscano i nomi dei passi portati in scena. Ciò che conta è la predisposizione a farsi coinvolgere da un mondo che troppo spesso viene considerato lontano, distante, “alto”. Non è così, o meglio, non è così se ci si libera da concetti predeterminati e ci si lascia coinvolgere tra sorrisi, coreografie e passi che tendono la mano a chi vuole farsi accompagnare in questo mondo.

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