Ultimo: il nuovo disco "Solo"
Le aspettative sull’ultimo disco di Ultimo erano altissime. Tanti, troppi anni senza poter vivere la sua musica dal vivo. Alcuni singoli, è vero, ma un disco è un disco e l’attesa cominciava a essere troppa. “Solo” è un album da ascoltare forse più di una volta per comprendere in pieno lo stato d’animo dell’artista. Si percepisce un quadro ricco di colori, sfumature, immagini e pensieri. Ci sono sfaccettature che riescono a diventare puzzle. Si parla di sogni, di amori finiti e ancora da vivere. Ultimo mette se stesso in ogni parola che scrive e si sente. Serve una certa sensibilità e tempo per entrare in sintonia con ogni verso, con ogni canzone, con ogni tema proposto. E’ un disco che non va d’accordo con la fretta. Ultimo scrive canzoni sull’amore. E’ vero. E quindi? Le scrive bene, sa dosare le parole, riesce a regalare immagini, a fare riaffiorare ricordi. E in questo disco lo riesce a fare bene. E’ un peccato scrivere canzoni sull’amore? Non credo proprio.
Ultimo ci dona una parte di sé, ancora una volta
In questo momento (che può durare un’ora, un disco, anni, mesi) Ultimo ci dona questa parte di sé. E io personalmente la custodisco perché scrivere “E poi il tempo c’ha fregato, perché infame è il suo mestiere, senza fare mai rumore, cambia il mondo da vedere, ma noi no, noi no” (canzone “Supereroi”) a me fa pensare e fa anche sperare che un sentimento possa andare al di là del tempo e dei cambiamenti. Potrò risultare stucchevole o ingenua, ma credo che in un momento così complesso come quello attuale questo disco sia in generale una carezza e una speranza. Ma Ultimo riesce anche a descrivere un sentimento difficile da esternare, ovvero la presa di coscienza della fine di una relazione. “È triste ma, quando mi abbracci non sento più niente”; “Sento che parlo ma il corpo è diverso” (Canzone “Niente”). Ultimo colpisce quando scrive perché ha la capacità di alzare il livello di attenzione su noi stessi, sulle nostre emozioni, sui nostri sentimenti. E’ impossibile non pensare alla propria situazione, alla propria vita, ai propri sogni. Per questo dicevo che è un disco che ha bisogno di tempo per essere compreso fino in fondo. Ultimo non ha bisogno di fretta, ma di cura. Però bisogna essere disposti ad aprire la propria mente e la propria anima, senza pregiudizi.
Un disco d'amore ma non solo
E sì, scrive anche canzoni sull’amore. Ma finché lo fa in un modo così naturale, così vero e puro dal mio punto di vista può continuare a scrivere poesie in musica per altri infiniti anni. E Ultimo non dimentica il suo sogno. Lo protegge, ne parla con cura, lo condivide. E quando si ha un sogno e lo si è raggiunto dà molta forza agli altri poterlo ascoltare. Non è autocelebrazione, ma racconto e partecipazione di qualcosa che forse nemmeno lui pensava di realizzare. Ce l’ha fatta, ma sa che quel sogno è un continuo divenire. E va custodito, per sempre. Lo dona a noi e noi dobbiamo solamente fare una cosa: rispettarlo.
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