Il ritorno di Patty Pravo in concerto a Bologna
Patty Pravo racconta con la voce, con la presenza, con le mani, con le dita che sembrano suonare uno strumento invisibile che prende a volte le sembianze di un pianoforte o di una chitarra. Patty Pravo racconta con le immagini, con gli aneddoti, con la risata.
Raccontare un concerto di Patty Pravo non è facile perché le parole scritte non sembrano mai essere all’altezza dell’artista veneziana. Servirebbero infiniti fermi-immagine per trasmettere quanto è stata magnetica durante la tappa al Teatro Duse di Bologna del “Minaccia Bionda Tour”.
Quasi due ore di spettacolo tra aneddoti raccontati insieme a Pino Strabioli, voce narrante della serata, e canzoni eterne per parole, musica e interpretazione e libertà. Mancava Patty Pravo sul palco, mancava al suo affezionato pubblico, mancava alla musica. La semplicità dell’eleganza e della raffinatezza. Basta un accordo e il palco si illumina. E’ magnetica. Impossibile staccare gli occhi dalla sua figura perché Patty Pravo vive ogni parola che canta. Interpreta ogni sentimento e sensazione che quelle parole le suscitano. Musica, tanta ma anche condivisione con i musicisti e con chi la segue tanto tempo. Uno scambio con il pubblico che sentiva il bisogno di stringersi intorno a questa artista, patrimonio nel nostro tempo.
La scaletta del concerto di Patty Pravo
In scaletta i successi che la rendono e la renderanno eterna: “Pensiero Stupendo”, “La bambola”, “Ragazzo triste”, “Pazza idea”. Ma non solo. Sublime nell’interpretazione di “Les Étrangers” e “Per una bambola”. Divina nel modo di calarsi nella musica. E molto emozionata per il calore del pubblico. D’altronde gli occhi parlano. Ma nel suo caso a parlare è Patty Pravo nella sua totalità.
Immensa artista, senza tempo. Perché, alla fine, cos’è il tempo se non una mano tesa per permetterci di essere noi stessi?
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