Il ritorno dei Måneskin in concerto in Italia all'Arena di Verona
Raccontare il concerto dei Måneskin a Verona non è così facile. O meglio si potrebbe scrivere poco e lasciare spazio a un paio di video per trasmettere l’atmosfera percepita ieri sera.
Più che un concerto è stata un’esperienza di condivisione di musica, canzoni, amicizie e amore per la musica e per il rock. Tanti ragazzi, ma non solo. Mamme entusiaste, genitori che timidamente si sono lasciati coinvolgere dalla festa. Eh sì perché è stata un grande festa. Una festa meritata per loro, per la musica, per l’Italia. Bastava guardarsi intorno in platea per scovare ovunque occhi che brillavano, gambe che non riuscivano a stare ferme, braccia al cielo. E poi lo sguardo di quella bimba di 9 anni, fiera con il suo cartellone dedicato al suo primo concerto.
La musica, i concerti sono storie da raccontare sul palco e sugli spalti
I Måneskin hanno regalato due ore di divertimento, con momenti di riflessione sull’attualità. Sono cresciuti come gruppo, come modo di stare sul palco, come personalità. Ma non hanno dimenticato una componente fondamentale: il divertimento. Si divertono sul palco, giocano, corrono, suonano e dialogano con il pubblico. Un concerto in cui è forte lo scambio tra artisti e fan.
Il concerto? Una festa assoluta!
La serata si apre sulle note di “Zitti e buoni”, tutti in piedi. Saltano gli schemi. Si balla, si salta, si canta, ci si connette con la band. Energia, adrenalina, un mix di emozioni che probabilmente solo un concerto può trasmettere.
E’ tutto talmente coinvolgente che ci si dimentica del leggero venticello che soffia su Verona. Ci si dimentica del momento difficile che il mondo sta vivendo e ci si dimentica della quotidianità. La spontaneità di ogni singola persona prende il sopravvento ed è uno spettacolo bellissimo.
E poi il duetto con Manuel Agnelli, le cover (ah, le cover! Che siano benedette!) e i recenti successi condivisi fino a pochi giorni fa in America.
Damiano sul palco è un vero frontman, di quelli che ti prende per mano e che ti guida tra le sfumature della musica e delle parole.
Due sono i colpi di scena che lasciano l’Arena a bocca aperta: “Coraline” e “Vent’anni” in acustico là in alto, sul punto più alto dell’anfiteatro; e poi parte della platea sul palco per cantare con la band. Ragazzi increduli di poter condividere un piccolo spazio con i loro idoli. E quando potrà mai ricapitare?
W i Måneskin e w il rock!
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