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Arena Suzuki: È qui la festa tra balli e ricordi indimenticabili

La prima serata di "Arena '60, '70, '80 e '90" in onda su Rai1 ha trasmesso un'entusiasmo coinvolgente. Una serata da ballare e ricordare in cui sentirsi liberi


arena di verona
La scenografia di "Arena Suzuki" all'Arena di Verona

Vivere “Arena Suzuki ’60, ’70, ’80 e ’90” a Verona è un’esperienza da provare

Quando all’Arena di Verona è salita sul palco Gloria Gaynor il boato di sorpresa misto a felicità è stato così intenso da non riuscire a far trattenere neppure le persone più timide. Assistere direttamente in Arena alle serate “Arena Suzuki ’60, ’70, ’80 e ’90” è stata una delle esperienze che ricorderò con maggior entusiasmo. Persone di tutte le età, tutte. Unite, vicine, con ricordi da condividere e da raccontarsi. Ognuno era lì per un motivo preciso: chi per rivivere ricordi indelebili o per scatenarsi sulle note dei successi che ballava in discoteca la domenica pomeriggio, chi per condividere con i genitori un pezzetto della loro storia e chi, curioso, per vedere dal vivo i protagonisti degli anni spensierati di notti, zii e parenti vari.

Torniamo a Gloria Gaynor, lasciamo parlare la musica. La semplicità con cui è salita sul palco ha conquistato tutti. Solare, divertita e con la grinta che sempre l’ha caratterizzata. Sulle note di “I will survive” il coro non si è fatto attendere e non poteva essere altrimenti. Da Gloria Gaynor a Paul Young fino a ballare sulle note di “Enola Gay” con Orchestral Manoeuvres in the Dark. Che successi! E che partecipazione in Arena! Bastava chiudere per un secondo gli occhi per ritrovarsi in un’altra dimensione (e no, non era il metaverso!).


Quota “Musica Italiana”: lo spettacolo è qui!

Per quanto riguarda la quota “musica italiana” è doveroso citare “I Ricchi e Poveri”. Le loro canzoni spensierate, felici e cariche di leggerezza non potevano mancare. E sentire intorno a sé l’Arena cantare a squarciagola senza curarsi di nulla è stato meraviglioso e figlio di un momento storico in cui trascorrere un paio d’ore in allegria senza pensare a nulla è un toccasana da assaporare senza fretta. Dalla spensieratezza di “Sarà perché ti amo” al medly di Gianluca Grignani. La poesia, il trasporto, l’intensità di Grignani e dei suoi testi ha colpito le 10mila persone e più presenti a Verona. Non sono mancati gli occhi lucidi nel ritrovare un artista dal grande talento e carisma, pronto a dare tutto se stessi sul palco e componendo testi che resteranno per sempre parte di noi.


E vogliamo ricordare i “Neri per caso”? Chi, anni fa, non cantava le loro canzoni? Chi non ha rivissuto l’atmosfera di anni che hanno segnato il cammino di gran parte di noi? Chi non ha guardato il proprio vicino o vicina di posto per trovare conferma nel proprio stato d’animo?


E la canzone “Balla”di Umberto Balsamo? L’effetto che ha generato ascoltandola e cantandola insieme dal vivo? E canticchiandola ancora uscendo dall’Arena? Perché si sa, queste serate, lasciano nella mente e nell’anima uno strascico d’affetto che difficilmente si cancella in pochi minuti.


Standing ovation per l’immensa Ornella Vanoni

Paragrafo a parte merita Ornella Vanoni. Lo merita, punto. Come ha meritato le ripetute standing ovation arrivate nel corso della sua esibizione. Oltre alla sua elegante ironia, la Vanoni ha regalato intensità, emozione e profondità. Un’esibizione carismatica che ha accompagnato il pubblico in un viaggio elegante tra ricordi, occhi lucidi e affetto. E cantare tre canzoni così impegnative, una dopo l’altra, ci ha dato conferma della grandezza di questa artista eterna dalla quali molti dovrebbero prendere spunto (almeno un po’).


E Amadeus? Che impressione mi ha fatto vederlo condurre dal vivo?

Infine sono doverose due parole su Amadeus. Che dire: spontaneo, simpatico, comunicativo, coinvolgente. Ha dialogato spesso con il pubblico, ci sono stati scambi di battute, leggerezza e spensieratezza. E, chicca in più: il gobbo lo segue solo come traccia. Le parole che usa sono sue, personali, spontanee (provate, ma spontanee). È riuscito a creare un clima piacevole in cui ognuno si è sentito libero di ballare, cantare ed esprimersi come meglio credeva. Nessuna ingessatura, nessuna richiesta di stare seduti immobili sul posto. Libertà e spensieratezza per essere se stessi senza remore!


Concludiamo (per davvero) con il ritornello della serata, impossibile da non canticchiare ovunque.

"I'm blue

Da ba dee da ba di

Da ba dee da ba di

Da ba dee da ba di"

(Eiffel 65)





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